Trend di mercato della soia e delle proteine vegetali
Colture | 25 ottobre 2023

Trend di mercato della soia e delle proteine vegetali

Stando alle più recenti indagini di Bva-Doxa, il mercato delle proteine vegetali sta confermando il trend di crescita registrato negli ultimi decenni in Italia nell’ambito dell’alimentazione umana. Sempre più Italiani vedono infatti nelle proteine vegetali una valida alternativa a quelle animali. Fondamentalmente due sono le ragioni di tali scelte: la prima è di tipo salutistico, al fine di ridurre gli apporti di colesterolo e grassi saturi abbinati alle proteine di origine animale. La seconda è di tipo etico, poiché alimentarsi con proteine di origine vegetale soddisfa le mutate sensibilità di parte dei consumatori nei confronti del benessere e del destino degli animali da allevamento.

Proteine vegetali: i dati di mercato

L’aumento nei consumi di proteine di origine vegetale si dimostra molto diffuso trasversalmente nella popolazione italiana, dimostrando come tali orientamenti siano sempre meno legati a scelte ideologiche. Secondo il 35.esimo Rapporto di Eurispes, pubblicato nel 2023, sarebbe infatti in calo la quota di vegetariani e vegani del Belpaese. I primi sono stimati oggi al 4,2%, i secondi al 2,4% per un totale del 6,6% contro l'8,2% registrato nel 2021. In termini numerici, vegetariani e vegani sono calati in soli due anni dai quasi cinque milioni ai poco meno dei quattro milioni attuali. Quindi, i 22 milioni di consumatori italiani che acquistano alimenti a base di proteine vegetali sono da considerarsi per lo più onnivori che stanno progressivamente spostando le proprie scelte alimentari verso il “Veg” pur non divenendo vegetariani o vegani in senso stretto. Il 21% di essi acquista abitualmente prodotti a base di proteine vegetali, il 33% lo fa occasionalmente, ma ben il 54% del campione ripete l’acquisto divenendo nel tempo cliente abituale.

La soia come coltura di elezione nel mercato delle proteine vegetali

Circa le colture di origine delle proteine vegetali la soia si pone in testa alla specifica classifica, con una produzione italiana che nel 2022 ha superato le 905mila tonnellate, con un incremento del 2,16% rispetto alle 886mila circa dell’anno precedente. Un trend coerente con quello globale, dal momento che Usda, il Dipartimento americano per l’agricoltura, stima per l’anno 2023 una produzione mondiale di soia di 383 milioni di tonnellate contro i 358 milioni del 2022, segnando quindi un +7,0%.Tali volumi sono ovviamente indirizzati per lo più all’alimentazione animale, essendo la soia la principale fonte proteica nella mangimistica di bovini, suini e avicoli. Da non trascurare poi gli usi di questa coltura in veste di oleica di alto pregio, grazie alla buona produttività in olio e alla eccellente composizione quanto ad acidi grassi, prevalentemente polinsaturi. Resta di estremo interesse la crescita nei consumi ad uso umano, soprattutto quale sostitutiva di latte e derivati come pure delle carni.

I prezzi della soia a ottobre 2023

La domanda in crescita rende la soia una coltura sempre più interessante anche in termini economici. A metà ottobre 2023 i semi di soia venivano infatti quotati 404 euro circa alla tonnellata presso il mercato di Bologna (prezzo medio). Ciò giustifica anche la crescita in termini di ettari, tornando oltre i 300mila, contro i poco più di 200mila di alcuni decenni or sono.Dal punto di vista storico recente, la campagna 2020/21 è stata caratterizzata da prezzi nazionali all’origine cresciuti del 44,7% rispetto alla campagna precedente, portandosi da 355,08 a 513,75 euro alla tonnellata come media di tutte le piazze osservate (Fonte: Ismea).Più di recente, il gradimento da parte della Pac conferisce infine ulteriore valore alla soia, vista come coltura elettiva per le rotazioni e per il ripristino della fertilità dei suoli. Ciò non pare però bastare a colmare la domanda interna, sia europea, sia italiana, obbligando a un forte import di materie prime dai Paesi maggiori produttori, come per esempio quelli del Sudamerica.

 

Il catalogo di Sipcam Italia per la soia

Ampia la nostra gamma varietale per la soia, adattabile e produttiva, con soluzioni uniche tanto nella composizione dell’olio quanto nel contenuto proteico tali da soddisfare sempre i più elevati standard produttivi. Il nostro catalogo è suddiviso in quattro linee specialistiche ad alto valore aggiunto per le filiere italiane alimentari e zootecniche:

  • Linea ilo bianco: ideali per le filiere alimentari dei surrogati di latte e derivati.
  • Linea NAV: riferimento per le filiere più esigenti, in grado di valorizzare l’elevato contenuto proteico (≈ 15% > standard di mercato) ed il basso contenuto di fattori anti-nutrizionali.
  • Linea alto oleica: ideale per la filiera dei grassi di origine vegetale a uso alimentare.
  • Linea soie tradizionali: varietà vocate a garantire elevate produzioni associate ad elevati standard agronomici.

Sul fronte del contenuto proteico, la linea NAV, unica in Europa, assicura elevate performance produttive abbinate ad un eccellente valore biologico della granella. NAV555, infatti, si distingue per gli altissimi contenuti proteici, le eccellenti performance di trasformabilità e per la bassa presenza di fattori anti-nutrizionali non termolabili.

Grazie alla genetica NAV sono raggiungibili valori proteici fino al 48% sulla S.S., contro valori intorno e spesso inferiori al 40% delle soie tradizionali; ciò permette l’ottenimento di farine derivanti dalla sola spremitura in grado di raggiungere valori paragonabili alle farine ad estrazione proteiche senza l’utilizzo dell’esano.Le soie della Linea NAV appaiono quindi particolarmente vocate anche alla produzione di mangimi ad alto valore, per la nutrizione speciale di particolari allevamenti zootecnici o loro fasi come ad es. acquacoltura, avicoltura, suinicoltura nelle prime fasi di allevamento, vacche da latte in picco di lattazione, etc.

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